In 3 ore, iniziate e terminate le riprese per la realizzazione del nuovo videoclip della band pesarese gli "ALTRO" da loro commissionatoci.
Nella location dell'Eremo a Monte Carpegna gli impavidi e sempre pronti Claudio Ghiselli e Michele Pagliaroni hanno collaborato con la nostra nuova attrice Alessandra Fabbri alla realizzazione di una storia surreale ambientata nella seconda guerra mondiale. A breve i primi screencaps dai giornalieri ma gli INSETTIMALVAGI vogliono da subito ringraziare la protagonista per la dedizione, la bravura, la voglia di mettersi in gioco e specialmente la pazienza, nell'affrontare le difficoltà della propria parte. Grazie tante Ale.
recesione dell'ultimo album del gruppo tratta da LIVEROCK.it
Altro - Aspetto
(La Tempesta Dischi - 2007)
di Giulia Palummieri
Si muovono apparentemente silenziosi, sono al terzo capitolo della loro discografia, ma complessivamente hanno alle spalle solo un'ora e mezza scarsa di musica ufficialmente incisa, eppure gli Altro rappresentano una realtà interessante da non trascurare.
A distanza di un paio di anni da “Prodotto”, tornano con “Aspetto”, prima persona del tempo presente di aspettare? Altro Aspetto? Sostantivo? Sembianze, come i disegni di Alessandro Baronciani suggeriscono? Sostanzialmente poco importa, il punto rilevante è che con solo diciassette minuti di musica sono riusciti ancora una volta a creare qualcosa di unico.
Lo spazio è concesso esclusivamente all'essenziale, senza “sprechi”, riducendo ai minimi termini anche lo stacco tra un pezzo ed il successivo, per liberarsi di tutto ciò che li tormenta con ritmi sincopati ed un ininterrotto flusso di coscienza.
Undici istantanee, muri di suono shoegaze e cantato punk. Una personale interpretazione del genere lontana da alcune produzioni attuali appartenenti alla stessa categoria. Qui si parla di punk, quello vero.
Sembra facile il rimando ai CCCP, ma le loro proteste non sono rivolte a soggetti ben definiti, sono atte a far emerge un peculiare malessere interiore. Inquietudine che prende forma in rabbiosa liberazione dell'animo fermata in musica, le rivoluzioni ci sono, ma sono piccole e personali. Le definizioni in questo caso non servono, rischiano di scadere nel riduttivo, perché gli Altro sono se stessi, fuori da scene e sceneggiate. Argomentano la loro onestà con immediatezza espressiva, come fiori che regalano una bellezza fugace.
Le tracce di “Aspetto” sono caratterizzate da un'agitazione ermetica ed allo stesso tempo lineare. Riescono a stordirti dal primo suono udibile, come se ogni singolo aspetto di un pezzo fosse l'unica via per descrivere un pensiero.
Gli Altro sono visionari ed evocativi quanto basta per essere paradossalmente uno dei pochi gruppi a chiamare le cose con il proprio nome. Un disco che merita di concedersi diciassette minuti per fermarsi a riflettere sulla propria interiorità filtrandola con quella del gruppo d.i.y. punk di Pesaro.
A distanza di un paio di anni da “Prodotto”, tornano con “Aspetto”, prima persona del tempo presente di aspettare? Altro Aspetto? Sostantivo? Sembianze, come i disegni di Alessandro Baronciani suggeriscono? Sostanzialmente poco importa, il punto rilevante è che con solo diciassette minuti di musica sono riusciti ancora una volta a creare qualcosa di unico.
Lo spazio è concesso esclusivamente all'essenziale, senza “sprechi”, riducendo ai minimi termini anche lo stacco tra un pezzo ed il successivo, per liberarsi di tutto ciò che li tormenta con ritmi sincopati ed un ininterrotto flusso di coscienza.
Undici istantanee, muri di suono shoegaze e cantato punk. Una personale interpretazione del genere lontana da alcune produzioni attuali appartenenti alla stessa categoria. Qui si parla di punk, quello vero.
Sembra facile il rimando ai CCCP, ma le loro proteste non sono rivolte a soggetti ben definiti, sono atte a far emerge un peculiare malessere interiore. Inquietudine che prende forma in rabbiosa liberazione dell'animo fermata in musica, le rivoluzioni ci sono, ma sono piccole e personali. Le definizioni in questo caso non servono, rischiano di scadere nel riduttivo, perché gli Altro sono se stessi, fuori da scene e sceneggiate. Argomentano la loro onestà con immediatezza espressiva, come fiori che regalano una bellezza fugace.
Le tracce di “Aspetto” sono caratterizzate da un'agitazione ermetica ed allo stesso tempo lineare. Riescono a stordirti dal primo suono udibile, come se ogni singolo aspetto di un pezzo fosse l'unica via per descrivere un pensiero.
Gli Altro sono visionari ed evocativi quanto basta per essere paradossalmente uno dei pochi gruppi a chiamare le cose con il proprio nome. Un disco che merita di concedersi diciassette minuti per fermarsi a riflettere sulla propria interiorità filtrandola con quella del gruppo d.i.y. punk di Pesaro.
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